Come funziona un compressore

Manula Il compressore è un attrezzo veramente utile per diminuire la dinamica del segnale ottenendo un segnale più equilibrato i cui volumi si mantengono pressoché costanti. Per spiegare il modo in cui opera il compressore, prendiamo questa frase cantata: "Born to be wild!"
Come si può vedere dal primo disegno, alcuni passaggi hanno volumi più alti di altri. Succede che durante un concerto dal vivo alcuni passaggi risalterebbero molto mentre altri andrebbero inauditi o coperti dal resto degli strumenti. Per equilibrare il segnale, rendendolo più omogeneo, il compressore identifica i passaggi più forti e ne riduce autonomamente il volume.
Per fare ciò possiamo agire su due controlli: Threshold (soglia di intervento) e Ratio (rapporto di compressione).
Il controllo Threshold regola la soglia oltre la quale il compressore comincia ad agire. Nel primo disegno il livello di soglia è regolato talmente alto che il compressore non interviene mai.
Se abbassiamo la soglia di intervento tutti passaggi che si troveranno sopra il livello prescelto verranno compressi, cioè abbassati di volume.
Inoltre dobbiamo indicare al compressore di quanto dovrà comprimere il segnale e questo avviene utilizzando il controllo ratio, che è il rapporto tra segnale d’ingresso e segnale d’uscita.
Un rapporto di 1:2 (cioè uno a due) significa che viene dimezzato il volume dei picchi come mostrato nella terza immagine.
Così facendo la parte più forte viene ridotta di volume.
Per agire anche sul resto delle variazioni nella frase bisogna abbassare ulteriormente la soglia fino al punto più basso (coincidente con il “to”).
Ora il compresore agisce sull'intera frase.
Tutti i passaggi forti vengono riconosciuti ed elaborati mentre i passaggi normali non vengono alterati.
Possiamo aumentare la compressione dei picchi modificando il rapporto di compressione da 1:2 a 1:6 in modo da ottenere un ulteriore riduzione del volume minimo e massimo all'interno della frase.
Con una regolazione così si può star certi che la voce rimarrà ben amalgamata ed intelligibile anche se il cantante dovesse cantare con molto temperamento. Il compressore manterrà i livelli di volume entro i limiti previsti. È vero la dinamica viene decisamente ridotta ma a favore di una più omogenea resa sonora.

A questo punto qualcuno potrebbe pensare che usare una compressione con una soglia d’intervento molto bassa, per evitare che la voce od uno strumento abbia un volume troppo alto, possa essere la soluzione ideale. Purtroppo non è così. Durante le pause il compressore andrebbe ad aumentare il volume del microfono, provocando dei feedback paurosi con i monitor da palco.
Nell’uso dal vivo è consigliabile usare il compressore esclusivamente per ingabbiare i picchi di volume più alti.

Spesso, nei compressori in commercio, viene fornito un ulteriore controllo: gain per adeguare il volume di uscita del segnale. Il volume serve per adeguare il segnale dopo la compressione nel caso in cui questo risulti eccessivamente basso.

Oltre a quanto detto vi è un ulteriore controllo che influenza il suono e al resa finale di un compressore ed è anche la velocità impiega a mettere in moto la compressione ed il tempo di rilascio al termine di essa. Nella maggior parte dei compressori è possibile regolare questi tempi manualmente. Prendiamo come esempio la frase iniziale con una compressione di 1:6 ed una soglia molto bassa.
Come si può vedere, la compressione inizia ad agire subito oltre la soglia (la “B” di Born e la “E” di Be) e smette subito dopo, quando il segnale scende sotto la soglia (vedi la “R” di Born). Quindi siamo im presenza di un compressore veloce. In realtà, quello che graficamente sembra ottimo, suona veramente strano perché innaturale.
Ad esempio nel cantato i suoni tipo s-z e quelli percussivi come t, p, e k vengono riconosciuti come “troppo forti” e abbassati di volume. In questo caso sarebbe molto meglio se il compressore fosse più lento a reagire. Regolando il tempo d’attacco (Attack) a 50 millisecondi ed il rilascio (Release) a 100 ms la voce uscirà più naturale questo perché il compressore reagirà soltanto quando il segnale supererà la soglia prevista per il tempo prefissato.
Con questa nuova regolazione gli inizi delle sillabe più forti mantengono la loro dinamica ed il segnale risulterà più naturale.

L’uso mirato dei tempi come dei modi di compressione richiede molta delicatezza ed esperienza. Inoltre, i vari prodotti dei diversi costruttori reagiscono in modi diversi, per cui non si possono dare delie indicazioni standard. La cosa migliore è imparare a conoscere a fondo il proprio compressore e sperimentare le diverse regolazioni.

Ultima modifica: venerdì 4 settembre 2009 Su A casa